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comunicazione - 19/09/2023

Il 2022 segna, per la prima volta, una crescita zero degli iscritti all’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Per (tornare a) far crescere la categoria la strada preferibile non è quella di puntare sulle specializzazioni (tanto più se l’acquisizione del titolo è connesso a lunghi ed onerosi percorsi formativi), attraverso una riforma che condurrebbe, di fatto, a una perdita di identità per i tanti colleghi che svolgono un ruolo di consulenza di supporto soprattutto alle micro e piccole imprese. Diventa invece prioritario avviare un dialogo differente con il Legislatore, negoziando affinchè vi sia finalmente anche un riconoscimento delle competenze e del ruolo strategico che i commercialisti svolgono a supporto del Paese con l’introduzione di specifiche riserve e la previsione di disposizioni che per talune materie rendano gli iscritti all’albo perlomeno esenti da vincoli di frequenza di corsi.

Nel rapporto 2023 sull’andamento dell’albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, redatto quest’anno dal CNDCEC e dalla FNC, si legge: “nel corso del 2022, gli iscritti all’albo sono rimasti stabili sopra la soglia delle 120 mila unità. Gli iscritti nel registro dei praticanti sono diminuiti (-8,4%) portandosi a fine 2022 a 12.781 con un calo di 1.173 unità. Il 2022 segna, per la prima volta, una crescita zero degli iscritti all’albo, dopo la leggera ripresa del biennio pandemico (2020 e 2021), in linea con il rallentamento della crescita in atto dal 2016”.

Come rilanciare la professione di commercialista?
Quali sono i punti di forza della categoria?
Qual è il rapporto fra la delega fiscale e la figura del professionista qualificato?


Questo sono solo alcuni dei quesiti affrontati nell'approfondimento presentato dalla Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili di Milano Marcella Caradonna. Per leggere l'articolo completo clicca qui.

Fonte: Ipsoa.it



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