Certificazioni
RINA
ICIM
Certificazioni
RINA
ICIM
comunicazione - 07/02/2022

libero
"Come prima cosa bisogna essere ottimisti, sennò non ne usciamo. Però glielo dico subito: c’è della preoccupazione, la vediamo tutti i giorni”.
Marcella Caradonna è una signora di 63 anni di Milano che parla con una voce misurata, sempre pacata. Dal 2017 è la Presidente dell’Ordine dei Commercialisti della sua città, che non è una città qualunque: lavorativamente parlando, è la cartina di tornasole del Paese. Parte in salita, la via per il ritorno alla normalità delle aziende milanesi. E se sono in difficoltà qui, figuriamoci altrove.
«Dobbiamo avere il coraggio di ammettere che già prima del covid c’era la crisi. Adesso, per esempio, sono in crescita gli indebitamenti. Mi riferisco, in particolar modo, alle micro e piccole imprese».

- Dottoressa Caradonna, però loro, i piccoli imprenditori, sono la colonna vertebrale del nostro tessuto economico. E’ così?
«Lo è. Ed è questo il punto. La ripresa c’è, lo dicono i numeri. Però non è scontata. Se vogliamo renderla effettiva occorre concentrarsi sulle piccole realtà».
- Le grandi hanno retto meglio?
«Non è stato facile nemmeno per le grandi. Ma le piccole hanno problemi e seguono regole differenti».
- Per esempio?
«Prenda il PNRR  (il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, ndr): rappresenta indubbiamente un’enorme opportunità, ma per accedervi ci sono delle procedure complesse e dei paletti stringenti. Le grandi aziende sono più strutturate, le piccole
hanno bisogno di supporto».
- E rischiano di rimanere col cerino in mano. Colpa della burocrazia?
«Quella è uno degli aspetti critici. Va snellita a tutti i livelli. Serve un cambio di paradigma».
- Serve un miracolo, altroché.
«No, non è vero. Ci si può riuscire. Solo è impensabile pensare di riformare tutto e subito. Ma si può iniziare con i provvedimenti di ultima emanazione. Perchè devono ancora essere così arzigogolati?».
- Come la manovra di bilancio?
«Ecco, ragioniamo su quella. Contiene molte agevolazioni, ma ha dei punti ancora troppo critici. Per le famiglie e per le imprese troppi vincoli e incertezze».
- E’ una questione di semplificazione?
«Non solo. ».
- Nel frattempo aumentano pure le bollette, cosa è più urgente?
«Il caro energia è un problema, è vero. Però non è l’unico. I commercialisti a Milano sono 9.600 e le assicuro che, ogni giorno, ne vediamo tanta di gente in difficoltà».
- Qual è una proposta che si può fare subito?
«Uno dei nodi è legato al rischio fallimenti. Oggi i parametri di fallibilitá sono troppo stringenti mentre esistono strutture, come gli organismi per la gestione della crisi da sovraindebitamento dei soggetti non fallibili, che potrebbero fare la differenza».
- La porterà all’attenzione dei legislatori?
«A dirla tutta l’ho già fatto. Noi mettiamo a disposizione le nostre idee, non ci limitiamo a lamentarci di quel che non funziona».

Link all'articolo: 22.02.06 Intervista Caradonna_Libero_pag.4

presidente
contatta_presidente
Contatta la Presidente Vai