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Comunicati stampa - 06/10/2022

"In questi giorni si parla molto, come è giusto che sia, dell'emergenza che l'anomalo incremento del costo dell'energia e delle materie prime sta generando nel tessuto economico italiano, ma sono altrettanto preoccupata di come un sistema normativo impostato per periodi di normalità, abbia condotto, dopo la 
pandemia, a riavviare procedure che sono destinate ad accrescere in modo devastante la situazione di difficoltà, anche sociale, del nostro Paese". A dirlo Marcella Caradonna, presidente dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Milano.

"L'Agenzia della riscossione ad esempio - spiega - sta procedendo, in questi giorni, ad avviare in modo massivo azioni esecutive (i cui effetti sono immaginabili), gli istituti di credito si trovano a gestire un numero enorme di crediti deteriorati e l'attuale riforma della crisi d'impresa fa piovere sul bagnato poiché dal 15 luglio ha introdotto le segnalazioni a cura dei cd, 'creditori pubblici qualificati' (Inps/Inail ed Agenzia delle Entrate, ivi compresa la sua articolazione Riscossione - cfr. art.25-novies), circa l'esistenza di debiti di importo rilevante, da indirizzare agli imprenditori, ovvero agli organi di controllo della società, ove esistenti ed il 
conseguente vincolo, a pena di rilevanti responsabilità, di un intervento senza indugio per affrontare la situazione".

"Siamo - ricorda Caradonna - in un periodo paragonabile (o forse anche peggiore) a quello dell'emergenza Covid ed è fondamentale, ora come allora, intervenire non solo con supporti finanziari, ma anche mitigando gli effetti di una legislazione non coerente con il contesto generale. Cerved ha già indicato un rischio di default per oltre 99.000 imprese, ma sono convinta che questi numeri sono solo la punta 
di un iceberg. Certo, uscire da una crisi epocale come quella che stiamo vivendo non è semplice e nessuno ha la bacchetta magica ma sicuramente sono richieste tempestività e concretezza e auspico un intervento in tempi molto rapidi anche su norme come queste, di cui meno si parla, forse perché meglio conosciute dagli addetti ai lavori (come noi Commercialisti), ma i cui effetti, se non affrontati in modo adeguato, sono destinati a creare un ulteriore allargamento della forbice sociale, con le inevitabili conseguenze che ne possono 
derivare".

 

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